Il 16 marzo 2014, in occasione della visita pastorale di Papa Francesco presso la Parrocchia di Santa Maria dell’Orazione, Setteville Nord – Marco Simone, è stata inaugurata e benedetta la Scultura Lignea di “San Giuseppe custode del Redentore” realizzata dallo Scultore Edoardo Riccoboni, esposta in chiesa, di fronte al fonte battesimale.
Prima della benedizione del Santo Padre, il Parroco Don Franco Bagalà ha fatto un breve discorso di presentazione. Queste le sue parole:
Santo Padre,
Per quello che è avvenuto oggi non c’è da dire da parte mia che “Questo ci sarebbe bastato”, per qualsiasi cosa.
Quello che è avvenuto prima – i saluti, la tenerezza verso gli ammalati, la parola che ha dato ai bambini, ai cresimandi, alle nostre comunità neocatecumenali, ai ragazzini della polisportiva e del GAM – tutto si potrebbe dire: “Ci sarebbe bastato”! Una grazia!
Sono felicissimo e penso che posso dare voce a tutta questa comunità parrocchiale, ma anche a tutta Guidonia che voleva accorrere qui. E anche ai paesi che sono qui davanti della Sabina: noi confiniamo con le diocesi della Sabina e di Tivoli. E c’era una voglia di venire! Chiedo perdono a tutti quelli che non sono potuti venire: non c’era posto, perdonatemi! Forse chiederemo un’udienza di mercoledì: non un’udienza (personale), ma di poter stare ad un’udienza lì, ricambiare, venire.
Ecco allora c’è una coincidenza felicissima. Io stesso ho potuto attingere ai sacramenti, alla grazia: Grazie padre! Grazie! Adesso come ultimo saluto, ci sarà una benedizione ad una statua di San Giuseppe: lei è devoto di San Giuseppe, pure io. Prima che si sapesse di questa visita, avevo chiesto di fare una statua di San Giuseppe. E anche avevo individuato il luogo dove metterla in parrocchia.
Storicamente questa visita sua capita dopo un anno di pontificato, che lei ha passato prima di tutto con il Signore negli esercizi spirituali, il giorno 13 (marzo): è bello Gesù dice a San Marco: “Stette una notte in preghiera, poi scelse i suoi, prima di tutto perché stessero con lui”. E lei è stato lì, con il Signore, con la curia romana, negli esercizi spirituali.
Oggi, con tutte quelle folle che Gesù quando visitava villaggi e paesi, quando li vedeva si commuoveva: grazie Santo Padre, per quello che ha fatto oggi con noi. Penso che anche questo di celebrare l’anniversario e in modo diverso con le pecore perdute di Israele, spargendo l’olio di letizia che lei ha detto, l’emorroissa: non è il profumo che deve profumare il sacerdote, ma deve arrivare alle frange, all’emorroissa, ai poveri, ai malati – come ha visto oggi –, ai bambini, Grazie!
Si è parlato tanto di Giovanni Paolo II e quel famoso “Aprite, spalancate le porte a Cristo” nella omelia di inizio del suo ministero petrino.
Poco si parla di quello che ha detto lei su San Giuseppe: 30 volte ha parlato di “custodire”, più o meno, nella sua omelia di inizio del suo ministero petrino ai vescovi di Roma; è bellissimo!
Allora abbiamo pensato di mettere questa statua qui vicino al fonte battesimale: “Giuseppe Custode del Redentore e di Maria”. Ecco, è bellissimo! Un servo umile, tenero e forte; e forte. Capace di ascoltare la parola di Dio e di fare la sua volontà. Giuseppe appare più o meno fino a Gesù dodicenne, poi non sappiamo di Giuseppe, almeno nei Vangeli. Allora abbiamo questo Gesù portato dodicenne a cavaceci sulle spalle di Giuseppe, e il bambino ha in mano una croce, dall’altra parte la profezia di Isaia “Lo Spirito del Signore è sopra di me”, è il giorno del Bat Mitzvah.
Questo San Giuseppe è girevole: dietro c’ha lo Shemà: “Shemà Israel: Adonai Elohenu, Adonai Ehad”. Questo è scritto dietro in ebraico, e poi sotto in italiano “Lo amerai con tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mente” e la postilla nuova “e amerai i tuoi nemici”.
Ecco, questo Giuseppe l’abbiamo messo lì per tutti i padri, questo è il grembo materno della chiesa, il battistero: un luogo santo dove noi nasciamo alla vita divina. E oggi manca il padre. Allora io ho pensato di metterlo lì, e anche di chiedere che lo potesse benedire come una coincidenza, perché penso, credo, che lei proprio non a caso ha scelto il 19 per fare quell’omelia. Grazie Padre!
E che oggi tutti i padri possano avere… Perché manca il padre, che educa, che ama, che inculca ai figli la fede. Quando tuo padre ti chiederà “Perché questi riti?” “Eravamo schiavi, abbiamo visto l’amore di Dio: per questo lo amerai con tutto il cuore”.
Quando noi chiamiamo al battesimo la gente, oggi parlare della trasmissione della fede sembra una cosa strana, ma è questo l’essenziale: trasmettere la fede e inculcare l’amore di Dio, vivere la Pasqua, il mistero pasquale, vivere il battesimo. E anche noi, che abbiamo ricevuto il battesimo, vivere le grazie del nostro battesimo, riscoprirle come se fosse la prima volta. Ecco perché sta lì e darà questa benedizione. Poi se possibile forse molti sono fuori se si può fare quel saluto da sopra!
Perché Padre anche questi paesi di fronte, attorno a noi, hanno atteso questa sua visita come se fosse la visita loro, e allora… Grazie di tutto Padre!
Ecco invece la benedizione alla statua di San Giuseppe recitata da Papa Francesco:
“Ti glorifichiamo o Padre: tu solo sei nato
e nella tua immensa misericordia
hai mandato nel mondo il tuo Figlio,
principio e compimento di ogni santità.
Egli ha effuso sulla chiesa nascente il tuo santo Spirito:
voce che ci ammaestra nel cammino della perfezione;
soffio che alita su di noi con soavità e forza;
fuoco che accende di carità i nostri cuori;
germe divino che dà frutti rigogliosi di grazia.
Ti benediciamo Signore,
perchè hai voluto arricchire di doni
lo spirito del beato Giuseppe,
che hai proposto alla comune venerazione
attraverso questa statua.
Fa che illuminati dal suo esempio
procediamo sulle orme del Signore
fino a che si formi in noi l’uomo perfetto
nella misura piena della statura di Cristo.
Donaci di annunziare in parole e opere il tuo Vangelo,
non esitando a dare anche la vita.
Rendici lieti di portare la croce di ogni giorno
nel servizio di te e dei fratelli.
Fa’ che impegnandoci nell’edificare la città terrena,
e arricchirla dello Spirito di Cristo
teniamo fisso lo sguardo alla città futura dove tu, o Padre,
ci accoglierai nella gloria del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen”